E chi lo dimenticherà questo periodo blindato, tutti a casa per il coronavius?
Scuole chiuse e non solo: tutto chiuso, spesso genitori a casa dal lavoro.
C'è stato uno scossone tecnologico nella scuola e forse ha fatto bene, ma non va estremizzato.
Passare, con metodi vari, schede e pagine da studiare non deve essere il nostro obiettivo, soprattutto per noi che siamo soliti attuare una didattica laboratoriale.
Quindi ottima la tecnologia per stare in contatto, per fare qualche gioco didattico, e per condividere attività comuni che però non possono seguire le regole del tempo scuola.
Siamo a casa, mancano i compagni, manca la presenza fisica delle insegnanti.
Bisogna trovare la giusta misura.
Grazie ai genitori che si sono attivati in questo periodo e che, a volte,hanno scoperto la tecnologia per un uso diverso dal solito: il primo compito di questo blocco forzato è stato per loro.
Teniamo presente poi che i bambini potrebbero stare anche con nonni o altre persone.
Bisogna trovare altre modalità per apprendere a casa!
La casa che può essere vista come un vero laboratorio, con "insegnanti improvvisati" (passatemi il termine, spero che nessuno si offenda) che hanno con l"allievo" un rapporto unico, uno a uno, con tanto da dare con diverse modalità.
Raccontare i dettagli delle nostre azioni quotidiane in casa è un'opportunità. Di solito non si ha tempo, questa volta il tempo è dilatato, e va riempito in modo intelligente.
Pensiamo a quante opportunità offre la preparazione di una torta.
- Quanta farina devo pesare?
- 300g, apri il pacco da mezzo chilo. Pesa anche 150g di burro
- Abbiamo solo questi piccoli da 25g... quanti ne apro?
- Pesa un etto e mezzo di zucchero
- La bilancia pesa i grammi... quanti grammi?
- Un pizzico di sale
- Quanto pesa?
Spesso nel linguaggio comune usamo misure arbitrarie; allora quantifichiamo:
- Quanto zucchero in un cucchiaio? E in una tazzina?
Osserviamo le misure dei liquidi: non si pesa il latte, ma come faccio a dire quanto latte serve? quant'è la metà di mezzo litro? come lo dico?
Preparare un dolce, magari per il pi day mi è sembrata una bella opportunità.
Spero che nei prossimi giorni ci sia una maggiore sensibiltà in questo senso. Forse ho fatto l'errore di non aver spiegato in modo dettagliato l'idea che c'è dietro.
Non si apprende su schede, ormai sapete come sono fatta: meglio un'attività pratica e la regstrazione sul quaderno di quanto fatto, anche di una torta o di un'altra pietanza.
Un bambino mi ha raccontato di aver preparato la pasta al tonno.
Quanta pasta serve per tre persone? E se fossimo quattro?
Ci vuole lo stesso tempo a cucinare la pasta per una persona o per dieci?
Insomma in cucina la matematica ci sta benissimo.
In questo giorno festoso vi invito anche a cantare, magari costruendo nuovamente la "frusta" che avevamo fatto a novembre (finalmente racconto!)