"numerose" attività...
“…Questo grandissimo libro (io dico l’universo)…non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.
Egli è scritto in lingua matematica.”
Galileo Galilei (1623)
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Da qualche anno, grazie ai social (progetto Aral su Facebook), si è diffusa l'idea di dedicare la giornata dell' 11 novembre per porre l'attenzione sull'uso del segno uguale.
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Forse, chi non appartiene al mondo della scuola non ci pensa, ma le carte da gioco offrono davvero molte potenzialità per l'apprendimento della matematica e per raggiungere competenze trasversali alle discipline quali il rispetto delle regole del gioco, aspettare il proprio turno, imparare a perdere e a vincere, sperimentare gli effetti dell'errore (devo stare attento a non favorire l'avversario).
Quest'anno ogni bambino ha portato a scuola un mazzo di carte personali.
Primo obiettivo: aprire il pacchetto!
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Ancora dadi per lavorare sul riconoscimento di quantità e piccole somme gestibili con le dita.
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Matematica e cibo vanno a braccetto in diverse circostanze, anche quando si parla di confrontare quantità.
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Primi passi sulla linea dei numeri fino a 9: si gioca con un dado e ci si muove di tanti passi quanti indicati dalla faccia superiore del dado. Si vince quando si arriva esattamente a 9.
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Abbiamo inizato l'anno scolastico pian piano, accogliendo, conoscendo l'ambiente, definendo regole comuni, cantando filastrocche accomapgnate da gesti e contando.
Piccole routine quotidiane: giorno della settimana, numero del giorno sul calendario, numero del mese, conteggio dei presenti...
Abbiamo anche cominciato a giocare con i dadi: un bel dado luminoso indicava di quanti passi muoversi sulle piastrelle.
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Piccolo giochino di fine scuola: realizzare un quadrato magico (su cui avevamo lavorato in passato qui) partendo dalla propria data di nascita.
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L'obiettivo era di lavorare un po' con sottrazioni e calcolo ragionato senza escludere una motivazione divertente e sorprendente.