C'è in questi giorni a Milano una mostra: "Quadernini: cento anni di quaderni di scuola di ex bambini milanesi".
Una bella occasione per conoscere meglio il passato e le modalità educative e per intuire cosa pensavano e come crescevano i bambini di allora... i quaderni possono raccontare molte storie
Per me il quaderno è uno strumento come la matita, la lavagna, il computer con diverse funzioni.
Serve per pensare, sperimentare, allenarsi, ipotizzare, sbagliare e mettersi in gioco...
Non deve essere perfetto, deve essere vissuto: è anche dentro un quaderno che i bambini crescono...
Serve perché resti memoria: riguardare i quaderni alla fine dell'anno quando li rileghiamo suscita sempre ricordi, emozioni e soddisfazioni per i progressi fatti (un anno di lavoro non è poco)
Serve per documentare: immaginiamo di fare in classe un gioco insieme, magari con i dadi, come presto faremo.
Registreremo un po' del gioco... perché se tira uno, gli altri sono impegnati ed arginano così la noia di aspettare il proprio turno; inoltre registrando possono nascere osservazioni...
E poi il quaderno è un'occasione in più per raccontare ai genitori ciò che si fa a scuola... una possibilità per il bambino di sentirsi "ponte" tra scuola e casa.
Sono contraria a strappare pagine per avere un quaderno bello. Dell'errore non bisogna vergognarsi, è una parte del percorso e questo i bambini devono impararlo.
Anni fa si è trasferito nella mia classe un alunno con quaderni impeccabili, sembravano stampati, ma questo bimbo piangeva ogni volta che faceva matematica. Alla fine della quinta i suoi quaderni non erano più perfetti ma un po' pasticciati o scritti meno bene ..ma quel bambino non piangeva più ed era motivato, vivace e sorridente: mi bastava;)
Nell'immagine i miei quaderni di classe prima: a marzo si scriveva con il pennino (lo dico in classe che sono vecchia! )... i bambini di oggi saprebbero far fronte alle difficoltà di quello strumento? Alle macchie, alla carta assorbente, al pennino da cambiare, al calamaio che casca...?