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LE ABILITÀ MANUALI, UN’ESPERIENZA FONDAMENTALE PER L’APPRENDIMENTO

 

La mano è lo strumento più importante dell’uomo: è l’arto che caratterizza gli esseri umani rispetto a tutti gli altri esseri viventi del creato. Con la mano, l’umanità è riuscita a costruire (e a volte a distruggere) intere civiltà. 

 

 

 

La mano comunica: abbraccia, accarezza, sfiora, saluta, protegge, porge... Sono gesti e azioni quotidiane che esprimono comunicazione, affetto, sentimenti d’amore. Penso a due innamorati, a genitori e figli, ai nonni, alle amicizie profonde. 

La mano crea: plasma, dipinge, scolpisce, mima, scrive, svela, volteggia… Sono i gesti e le azioni quotidiane delle espressioni artistiche. Penso allo scultore, al mimo, al burattinaio, al pittore, al prestigiatore, allo scrittore, al ballerino. 

La mano scopre: muove, enumera, sposta, mischia, classifica, raggruppa, afferra, appunta... Sono i gesti e le azioni quotidiane di alpinisti, scienziati, ricercatori, archeologi, biologi. 

La mano lavora: avvita, sega, imbullona, punta, assembla, progetta, zappa, falcia, guida, incide, estrae... Sono i gesti e le azioni quotidiane di chi nel lavoro usa soprattutto le mani: gli artigiani delle piccole botteghe, gli operai delle grandi officine, gli agricoltori delle campagne, ma anche i muratori, i macchinisti, i chirurghi, i dentisti. 

La mano gioca: lancia, stringe, prende, ruota, manipola, preme, colpisce, taglia… Sono i gesti e le azioni quotidiane di coloro che giocano, nuotano, costruiscono giocattoli, si avventurano nel bosco; bambini, ragazzi e adulti.

Noi tutti sperimentiamo la maggior parte di queste (e altre) “azioni quotidiane”, ad eccezione di quelle legate solo a specifiche professioni. Tutte queste “abilità manuali”, comunque, non s’improvvisano.

Sono il frutto di un lungo esercizio, di un lungo apprendistato che si perfeziona nel corso degli anni. La data d’inizio è il primo giorno di vita. Non ha praticamente termine. 

(G. Zavalloni - La pedagogia della lumaca)