...con la mia classe, sono andata in biblioteca comunale per un incontro con un’autrice di nome Vivian Lamarque.(SaraP) ... dopo essersi presentata, ha chiesto ad uno ad uno i nostri nomi e quali erano i libri letti che ci erano piaciuti di più.(Bea)
...ci ha chiesto i nostri nomi, perché lei quando scrive i libri e i protagonisti sono bimbi, non sa mai come chiamarli.(SaraP)
Dalle foto pubblicate sui libri non sembrava così, come dire, “vecchia” e simpaticissima. Per me il suo colore preferito è il verde scuro, aveva una borsa verde, la camicia verde a righe blu, e il fischietto indovinate… verde! Volete sapere perché aveva un fischietto? No, non per far stare zitti i bambini, ma per allontanare le persone con brutti intenti.(Betta)
...Vivian ci ha letto l’ultimo racconto del libro “La bambina bella e il bambino bullo” e ci ha coinvolto nel fare degli esempi, successi realmente a noi. Lei prendeva appunti sul suo libro.(SaraP)
...e alcuni di noi hanno provato a raccontare alcune caratteristiche dei bulli:
si vantano da morire;
minacciano di spegnerti le sigarette in testa;
ti ricattano ( o mi dai la tua merenda o non sai cosa ti succede).
Una compagna ci ha raccontato la sua esperienza, in cui alcuni ragazzi volevano costringerla a fumare... meno male che era in bicicletta ed è riuscita a scappare! Vivian ci ha chiesto di proporre delle soluzioni da attuare se la nostra compagna non avesse avuto la bici.
Sono usciti alcuni suggerimenti:
"mettiti a urlare!"
"scappa e suona il primo campanello che trovi!"
"nasconditi in un negozio che c'e' nelle vicinanze e quando i bulli se ne sono andati esci!"
"se si trova nei paraggi un adulto confida tutto a lui!"(Bea)
Abbiamo ripetuto fino all’infinito “E si credono chissà chi”. E voi vi chiederete perché? Perché c’erano tante frasi riferite a ciò che fanno i bulli che si concludevano proprio con l'espressione Eccone alcune:
Rompono i vetri...e si credono chissà chi.
Fumano schifezze... e si credono chissà chi…
eccetera eccetera, aretecce aretecce...
Volete sapere cosa significa “aretecce”? Leggetelo al contrario… è "eccetera", e sapete da dove l’ho presa? Dal libro “Mettete subito in disordine” dove c’erano storielle al contrario. Vi consiglio di leggerlo.(Betta)
L'incontro con la scrittrice mi ha ispirato molto perchè mi ha fatto capire che non bisogna essere bulli, perchè così facendo non si dimostra niente.
Avrei voluto che Vivian restasse più tempo con noi.(Alessandro)
E' stato molto interessante ed emozionante perchè è come se mi fossi potuta aprire come un libro per esprimere veramente tutti i miei sentimenti.
Dopo averci letto le poesie che ha scritto per il suo gatto Ignazio, quest'ultimo interpretato da un signore che si chiamava Alessandro,
Vivian ha lasciato spazio alle domande. Purtroppo non sono riuscita a dire la mia domanda, ma avrei tanto voluto chiederle come si era
sentita e che cosa aveva provato quando ha scritto il suo "primo libro".(Bea)
Quando è toccato noi a farle le domande, ha risposto a tutte senza nessuna fatica.
Alla mia domanda:“Da dove prendi spunto per scrivere i tuoi libri?” mi ha risposto...“Da storie vere"(SaraP)
Purtroppo non sono riuscita a dire la mia domanda, ma avrei tanto voluto chiederle come si era
sentita e che cosa aveva provato quando ha scritto il suo "primo libro".(Bea)
Ci ha confidato che le piacerebbe dedicare il prossimo libro agli incontri che ha fatto con tutte le scuole d’Italia.
A chi aveva un suo libro ha fatto l’autografo e poi ha fatto un autografo su un foglio per ciascuna classe.
Al ritorno a scuola io e le mie compagne eravamo molto soddisfatte per questo incontro.(SaraP)
E’ stata una giornata fantastica, super fantastica!!!!!!!(Betta)