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Il senso di responsabilità
è una grande capacità:
se non si ha
il domani difficilè sarà!
(Eleonora)

Ciao. Mi chiamo Beatrice, per tutti Bea e frequento la classe quinta della scuola “Ada Negri” di Busto Arsizio.
Tu che stai ascoltando o leggendo questo testo non pensare che abbia l’intenzione di scrivere la mia autobiografia, abbi fiducia, le riflessioni arrivano dopo. Questo testo è per me come una pagina di diario a cui posso confidare le mie emozioni.
A proposito di emozioni, voglio raccontarvi di venerdì pomeriggio, quando è entrata una maestra per parlare di lavoro con la mia insegnante Carmen.
 A quel punto noi compagni ci siamo alzati e abbiamo fatto, ecco …… un po’ di casino, anzi, mi correggo un po’ di confusione perché casino non è molto educato.
Adesso che ci penso, non c’è stato un motivo particolare ma è come se in quei momenti scattasse una molla sotto la sedia e ci venisse in mente di far sapere a tutta la classe gli avvenimenti più importanti degli ultimi cinque minuti. La cosa strana è che quando mi sono alzata non mi è passato neppure per l’anticamera del cervello di essere maleducata.
Al termine del suo piccolo colloquio con l’altra insegnante, Carmen si è girata verso di noi e ho capito subito che arrivava tempesta. Uno sguardo all’apparenza normale nascondeva in verità fulmini e saette per quello che avevamo combinato; non ha spiegato niente, ha solo detto nove incisive parole: “Tutti quelli che si sono alzati prendano il diario”.
Io in quel momento ci sono rimasta un po’ maluccio perché, a dire la verità, non sono abituata alle sgridate e ai castighi. Il mio pensiero è andato subito alla mamma, neppure un esercito di uragani avrebbe fermato la sua lavata di capo e le sue parole: attenzione, educazione, responsabilità (ormai siamo grandi), autocontrollo.
Adesso, proprio mentre sto scrivendo provo a cambiare, per così dire, punto di vista e mi siedo proprio al posto della maestra, sulla sedia papale (così la chiama la maestra Gabriella e mi sembra un nome abbastanza carino!). Ora sono al posto della maestra e …. sì, è proprio imbarazzante dover vedere girare per la classe i miei alunni senza alcun rispetto per l’insegnante che è appena entrata!
Ho capito che il rispetto è mettersi nei panni degli altri e che ogni ambiente ha le sue regole e i suoi comportamenti, non possiamo fare sempre quello che ci passa per la mente, anche se a volte è difficile.
Mi viene in mente un comandamento dell’amore di Gesù che ci ha insegnato don Alessandro: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
(Bea)