Racconto solo ora ma ci stiamo lavorando da un po', .
Dopo la formazione a Cenci e alla scuola estiva di Castellazzo (La Spezia) con Antonella Castellini, in classe siamo partiti giocando con lo specchio, osservando dentro lo specchio mani, oggetti e immagini, cercando di evidenziare cosa cambiava e cosa rimaneva uguale.
Poi, con una superficie riflettente più grande i bambini si sono osservati mentre camminavano: con questa esperienza è stato più facile parlare di "distanza".
Il gioco dello specchio fatto a coppie e l'uso di uno spago per far corrispondere le diverse parti del corpo sul compagno/specchio hanno concluso una prima parte del lavoro.
Forando un cartoncino doppio e facendo passare un filo la corrispondenza dei punti è apparsa più evidente, o meglio sono apparse anche altre osservazioni. Esprimre che le linee ottenute erano parallele non è stato semplice; i bambini hanno visto l'asse di simmetria a metà tra due punti ma hanno faticato a cogliere la perpendicolarità: alla fine, dopo ipotesi e conversazioni, comunque ci siamo arrivati.Il verso opposto, che era già emerso durante i giochi, è stato invece evidenzito con impronte di colore su un foglio piegato.